Resta vivo e profondo il cordoglio dell’intera comunità coratina per la tragica scomparsa di Mariangela Ieva, la 42enne deceduta al Policlinico di Bari dopo 4 giorni di agonia a seguito delle gravissime ustioni riportate nell’incendio avvenuto lo scorso 1° agosto nella sua abitazione a piano terra in via San Vito, probabilmente a causa della fuga di gas da una bombola. Centinaia di persone tra familiari, amici e conoscenti hanno partecipato ieri pomeriggio nella Chiesa Matrice di Corato alle esequie della donna, apprezzata in città per la propensione a spendersi per il prossimo, con il lungo applauso all’uscita del feretro a precedere la liberazione in aria di alcuni palloncini bianchi e rosa. Com’è noto, nell’esplosione era rimasta ustionata anche un bambina di 11 anni di origini svizzere, in vacanza a Corato, tornata in patria martedì scorso dove è stata già sottoposta ai primi interventi.

In queste ore, intanto, al dolore per la morte di Mariangela si aggiunge l’apprensione per la sorte di Bianca, il cane della 42enne svanito nel nulla dopo l’esplosione. Con il supporto delle Guardie Zoofile della Città Metropolitana di Bari e delle unità cinofile, i familiari sono impegnati nella strenua ricerca del cane, che è dotato di microchip, ragione per la quale è stata presentata denuncia di smarrimento alle autorità competenti.

Vanno avanti, infine, le indagini per comprendere l’esatta dinamica e le cause dell’incendio, coordinate dalla Polizia di Stato. Secondo le prime ipotesi, l’esplosione potrebbe essere stata provocata da una bombola di gas presente all’interno dell’abitazione, ma saranno gli accertamenti tecnici a fornire un quadro definitivo.