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Libertà di stampa tra storia e diritto al centro del convegno organizzato a Corato

Promosso dalla diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia

Libertà di stampa tra storia e diritto. È stato questo il tema di un convegno formativo promosso dalla diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia che si è svolto a Corato il 25 novembre scorso con la partecipazione di Nicola Colaianni esperto di diritto pubblico e privato e di Diocesi Giovanni Capurso docente ed esperto di storia in materia, moderati da Riccardo Losappio direttore del settimanale diocesano “In Comunione”.

«Il giornalista ha il diritto e dovere di informare, l’obbligo di ricercare e verificare e l’attenzione nel diffondere una notizia quanto mai veritiera nel rispetto del principio di continenza e privacy, due pilasti che mantengono tutta la struttura informativa – ha esordito Colaianni -. Il giornalista – ha aggiunto – non deve essere un dittatore, ma un dittatore responsabile con il potere di informare, ma anche l’obbligo di rispondere delle proprie azioni e delle informazioni diffuse».

Per Capurso «I Paesi occidentali come l’Italia spesso subiscono censure che andrebbero riviste, proprio perché vige una democrazia. Inoltre, il dilagarsi del fenomeno social non permette un corretto controllo di quanto viene scritto in rete da giornalisti o gente comune per non parlare della famosa legge bavaglio; il calo delle vendite dei giornali cartacei sempre più vittime della pervasività online e del diffondersi di notizie lampo che viaggiano ad una velocità maggiore sul web, spesso non verificate. Insomma, se ad oggi l’Italia si trova al 49° posto nel ranking mondiale in termini di libertà di stampa, occorrerebbe porsi una domanda o forse anche più di una».

Concludendo il convegno Losappio ha ricordato che oggi «Parlare di libertà di stampa non basta, occorrerebbe anche parlare di un’informazione non urlata, non gridata. Un’informazione che dia spazio all’ascolto empatico e alla notizia come strumento per informare e non giudicare. Libertà significa anche questo».

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