Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da LNDC Animal Protection in merito a due eventi che si terranno nei prossimi giorni a Corato: la prima edizione della Sagra della carne di cavallo e il circo Donna Orfei.

“Gli organizzatori dell’evento gastronomico asseriscono che si tratta di una tipica tradizione locale, addirittura un pilastro della cucina del luogo, ma se fosse realmente così non si tratterebbe della prima edizione di questa sagra – è riportato nella nota – . In realtà, la vera tradizione pugliese ha le sue radici nella terra, nell’agricoltura, nell’olio e non di certo nella carne di cavallo. Un’iniziativa che ha scatenato l’indignazione di tante persone per cui i cavalli sono veri e propri animali da compagnia. Per quanto riguarda il circo con animali, LNDC Animal Protection si è sempre battuta contro questo tipo di intrattenimento basato sullo sfruttamento di creature che dovrebbero vivere libere nel loro habitat e non essere ammaestrate per far divertire la gente”.

“Ho scritto una lettera al Sindaco di Corato (Link alla lettera https://www.lndcanimalprotection.org/wp-content/uploads/2024/05/LNDC-Lettera-Sindaco-di-Corato.pdf) su entrambi gli eventi che ci sono stati segnalati da tantissimi suoi concittadini indignati – commenta Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection – . È avvilente vedere un Comune che autorizza queste manifestazioni basate sulla morte, sul dolore e sullo sfruttamento anziché promuovere una cultura di rispetto della vita e del benessere degli animali. Il nostro obiettivo, come associazione di protezione animali, è che sempre più persone capiscano che mangiare carne di qualsiasi animale è sbagliato da tanti punti di vista. Detto questo, molte segnalazioni su questa sagra ci sono pervenute da persone che non si definiscono vegetariane ma che vedono nel cavallo un animale speciale, al pari del cane o del gatto, e che non accettano questo tipo di iniziative. È un primo passo, nella speranza che estendano questo pensiero anche agli altri animali che hanno diritto alla stessa dignità e alla stessa felicità di tutti gli altri. Mi appello dunque a tutti i cittadini di Corato e dintorni: date un segnale di civiltà e disertate questi eventi che promuovono una cultura di dolore, dite anche voi #iononcisto”, conclude Rosati.